Fuochi e Parole il Festival teatrale nato nel 2009 a Calcinate, continua ancora oggi ad ospitare artisti professionisti e amatoriali del territorio bergamasco, il desiderio di questo Festival è portare il teatro nella piccola realtà che viviamo.
L’ospite storico anche quest’anno sarà il Teatro tascabile di Bergamo che ci ha accompagnato per tutte le edizioni del Festival. TTB, Accademia delle Forme Sceniche soc.coop.sociale, è stato fondato nel 1973 da Renzo Vescovi con sede Bergamo Alta, nell’ex-Monastero del Carmine.
La novità di quest’anno è la presenza dell’Associazione di Promozione Sociale Immaginare Orlando, impegnata nella valorizzazione delle differenze contrastando gli stereotipi.
Teatrandum ha sempre partecipato al Festival “Per Amore o Per Forza”, manifestazione dedicata al teatro giovane organizzata dal TTB in collaborazione con Assessorato alle Politiche Giovanili e Teatro Caverna. Quest’anno vogliamo valorizzare questo Festival grazie al quale sono nate e si sono incontrate le realtà teatrali giovanili del territorio.
Venerdì 27 Settembre: Teatro Mon Coeur de bois presenta "ISOTTA", ore 20.30
Venerdì 27 Settembre: Teatrandum presenta "LES CHAMBRES", ore 21:30
Domenica 29 Settembre: TtB Teatro Tascabile di Bergamo presenta "THE YORICKS. Intermezzo comico" ore 18:00
Signore e signori, o forse meglio,
spettatori, pubblico caro,
voi che siete reali e che forse
non credete nei sogni,
con questa mia fiaba credo
che crederete infine
nella realtà del sogno
perché se siete voi reali
il sogno è realtà,
e siamo fatti appunto
della stessa sostanza
dei sogni.
E qui sulle assi
i sogni fioriscono,
come parole
si dissolvono
e alla fine sarà un brutto
risveglio
in un nuovo sogno.
E le notti natalizie,
tra il gelo e la neve,
il caldo dei camini,
dei profumi e dei regali
hanno sempre quel pizzico
in più di magia.
E se non credete, bé,
dormite un sonno profondo
che alla fine sarà solo
un ultimo triste risveglio.
Teatrandum si avvicina ad uno dei pilastri della storia del teatro italiano, ed anche europeo. Si avvicina infatti alle maschere, le maschere che ancor oggi affollano le sfilate di carnevale, le maschere che tutti conoscono, almeno per sentito dire, le maschere della Commedia dell’Arte. Lazzi e canovacci affollano la scena, intrecci ed intrighi prendono vita, sfortune ed astuzie si battono tra Arlecchino e Colombina, tra Brighella e Balanzone, seguendo la traccia lasciata dai grandi attori girovaghi nell’arco di mezzo millennio. O per lo meno proviamo, se non proprio a seguirle, almeno a camminargli accanto.
Arlecchino, il bergamasco servitore sempre affamato, sempre innamorato, sempre disponibile per qualsiasi incarico di qualsiasi tipo (purché alla fine si mangi), è il fulcro dell’azione, il cardine attorno il quale la vicenda si sviluppa: l’importante è che alla fine consegni la lettera ad egli affidatagli. Ce la farà??? L’astuzia arlecchinesca terrà testa agli imprevedibili giochi della fortuna e alle trame ordite dagli altri personaggi??? Questo è il gioco!
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Ogni anno due folletti bizzarri di Babbo Natale, Pac e Pic, combinano un guaio ma i nostri due amici con l’aiuto delle filastrocche di Carmelita (altra aiutante di Babbo Natale) e i bambini del pubblico riescono a risolvere i pasticci combinati.
Siete curiosi di scoprire che guaio hanno combinato quest’anno e di come lo risolvero anno?
Suggeriamo che “Rew Play Fwd” venga visto dall’inizio.
No, non è solo un suggerimento, è un ordine!
Nessuno sarà ammesso in teatro dopo l’inizio dello spettacolo
Questo, naturalmente vi permetterà di godervi al meglio
“Rew Play Fwd”
Pensiamo solo al vostro divertimento.
Insistiamo che non sveliate agli amici quei piccoli…raccapriccianti.. segreti di
“rew play Fwd”
Teatrandum è ispirato dalla Musa del Cinema, sprazzi di film famosi che ci prendono in contropiede nel percorso tra gli spazi reconditi di un teatro vuoto e che nella loro immediatezza cinematografica portano alla riflessione sui temi sopra proposti.
Nessun lieto fine, solo un finale sorprendente e spiazzante!
lo spettacolo è visibile da un numero limitato di Pubblico max 12/15 persone
IL MINESTRONE MAGICO
Un gruppo di amici, alla ricerca di una “cosa”, senza volerlo, si imbatte in un libro che li porta ad affrontare
sfide e prove, con il fine di preparare un minestrone magico. Ogni ingrediente ha una storia da raccontare e
grazie a coraggio, amicizia e forza di volontà riusciranno i nostri amici a raggiungere la fine della ricetta
perfetta?
Una piccola raccolta di racconti, filastrocche e canzoni della tradizione bergamasca.
Storie che venivano narrate dalle mamme e dalle nonne e che ora vengono riproposte a voi dai piccoli della compagnia.
Dal Bertoldo alle ragazze della filanda, dai baldi giovanotti agli allegri cori che allietavano le dure giornate nei campi.
La guerra dei bambini raccontata dai bambini, in punta di piedi verso il campo, forse non troppo ignari di quello che gli sta succedendo, che i grandi gli stanno facendo! Bambini che raccontano storie di bambini sopravvissuti, catturati, bambini che parlano lingue straniere e si capiscono nel gioco, bambini che scappano e bambini che si salvano, impediti da un freddo filo spinato, bambini che trovano il coraggio di rinascere con l'acqua di un temporale e ci ricordano che nella vita c'è speranza e futuro
I COLORINI
Un gruppo di imbianchini deve tinteggiare tutta la scuola!!! Ma cosa c'è di meglio di un bella storia mentre il lavoro prosegue?… tra pennelli, tempere e giochi di colore i nostri attori vi allieteranno con la storia di Re Colorino!!Nel Paese dei colori vivono gli abitanti più allegri e colorati del mondo, c’è il Signor Verde, la Signora Rosa, il Signor Giallo…è la luce che li rende così allegri e luminosi!! Ma, un giorno la luce sparì all’improvviso e così nacque Grigino! Tutti lo deridevano per il suo “NON COLORE”…Per molti anni la vita proseguì tranquilla fino a quando la luce sparì ancora una volta! Gli abitanti si stavano spegnendo e così Grigino si armò della forza dell’amicizia e partì alla ricerca di una risposta… Ce la faranno i nostri colori? Come farà Grigino a diventare Re Colorino?
Un gioco teatrale, oggetti comuni diventano personaggi e scenografia che attraverso le più svariate tecniche teatrali compongono uno spettacolo divertente dal ritmo incalzante… con un significato più profondo…
Ispirato al brutto Anatroccolo, L’antica Favola per eccellenza che ci insegna il rispetto dell’altro e di se stessi.
Lupus in Favola
Cosa può succedere se il lupo della celeberrima fiaba di Cappuccetto Rosso, stanco di mangiare la nonna, decidesse di scappare e andare a spasso per le fiabe in libertà? Chi potrà mai incontrare?
Cappuccetto, la nonna, Alice, Biancaneve, Hansel e Gretel, il Gatto e la Volpe…
Daranno via a una divertente avventura!
Don Chisciotte, sognator de’ sognatori, impavido cavaliere errante, gravemente affetto da visioni e patologiche incapacità di distinzione fra reale e finzione, torna sulla scena, torna nel teatro, luogo d’eccellenza dell’indistinzione realtà/finzione, tra bauli, libri numerosi e polverosi, ed armi ed armature antique. Tra avventurose avventure, e peripezie peripeziose, modellate sull’esempio degli antichi cavalieri, degli antichi amori, degli antichi valori e delle antiche virtù, il vecchio Don, accompagnato dal sempre fedele Sancho (che in questa rappresentazione addirittura diventa unico e triplice, a rappresentare chiunque, seguendo i “Grandi”, segua i loro grandi sogni), il nostro vecchio Don insomma parte, tentando di portare un po’ d’ordine nel mondo, portare un po’ degli alti valori che sogna. Naturalmente ottenendo non uno, ma molteplici storici fiaschi: qui il rammarico dell’eroe, qui il diletto dello spettatore.
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Les Chambres: alla ricerca dell’intimità, quella più nascosta. Uno sguardo alla sfera dei sentimenti e degli affetti più gelosamente custoditi contro la curiosità e l’indiscrezione altrui. Le stanze che vi vogliamo presentare.
Queste camere, appunto, vogliono farci e farvi scendere all’interno dei pensieri più intimi e sinceri di personaggi storici, di personaggi ideali, di personaggi che attraverso la loro esperienza vogliono essere lo specchio del nostro essere.
Vi siete mai chiesti chi fosse Capitan Uncino ancor prima di perdere la mano? No!!
Lo incontrammo presso la vecchia locanda del Bucaniere: con lui e una ciurma di vecchi lupi di mare c’imbarcammo in cerca d’avventura e tesori; navigando per i sette mari, c’imbattemmo in una tempesta che ci mise tutti alla prova, riuscimmo ad approdare sulle coste di un’isola misteriosa non annotata su alcuna carta nautica…
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Una fotografia scattata per caso, il nostro gelido teatro d'inverno, un romanzo che tutti amiamo da tempo, Woland e la sua compagnia piccola, mista e senza malizia. “Il Maestro e Margherita” di Bulgakov è uno dei più grandi romanzi del Novecento, talmente grande e vasto che a leggerlo ci si perde in una festa vorticosa di temi, di personaggi, di situazioni improbabili e imprevedibili. E Bulgakov ci parla di Dio, della forza dell'Arte e della Bellezza che salverà il mondo contro ogni tipo di meschinità, falsità e vanità. Abbiamo distillato il testo, ridotto episodi a immagini evocative, narrato i fatti con simboli, tentando di raccontare il più chiaramente possibile una storia intrecciatissima. Consapevoli della portata di un simile lavoro, ci vogliamo divertire seguendo le vicende della bislacca combriccola di Woland che aiuterà Margherita a ritrovare il Maestro, a vendicarsi dei critici e perdonare Pilato. Uno spettacolo in cui il romanzo scritto dal Maestro è trasposto in forma di film, filmato interamente da noi, e proiettato in scena; in cui le musiche di scena sono riprodotte su vinile.
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Un’opera di punti di vista attorno alla guerra, non una guerra particolare, ma le migliaia di guerre che ogni giorno da migliaia di anni accompagnano la vita dell’uomo. La guerra vista dalle madri, la guerra degli innocenti, la guerra di distruzione di massa, la guerra degli esaltati, la guerra vista da chi non l’ha mai provata sulla propria pelle. Perché la guerra non la vive solo chi si trova al fronte a combattere, ma tutti sono coinvolti, e tutti per tutta la propria vita.
Non voglio più vedere i corpi degli uomini mutilarsi nelle guerre e nei massacri,
non voglio più vedere corpi di esseri umani imprigionati nei feretri.
Dall’alba al tramonto per attendere la notte di mezza estate, la notte di San Giovanni Battista, nel mondo semplice di un gruppo di contadini afflitti dal duro lavoro, dall’aspra sete, dagli amori
sfortunati, dagli amori celati, afflitti e gioiosi della vita che devotamente stravolgono e ringraziano, ancestalmente e quotidianamente.
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Tutta la rappresentazione non potevamo farla vedere, ma bastano questi applausi per capire quanto sia stata toccante la serata che ci ha regalato Teatrandum. La Giornata della Memoria l'abbiamo voluta concludere così.
Sempre per non dimenticare!
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